
BIOGRAFIA
Amanda Marini è nata a Noto il 29 novembre del 1977. Vezzeggiata dalla calda e tenera pietra dei monumenti barocchi, cresce, dimostrando sin da piccola un’innata propensione per il disegno, i colori e l’arte. Al talento aggiunge una rigorosa formazione culturale-accademica frequentando, prima l’Istituto Statale d’Arte di Noto, poi l’Accademia di Belle Arti di Catania dove si diploma, cum laude, nel 2001.
Noto e la Sicilia sono un’inesauribile fonte d’ispirazione per l’artista che, nonostante l’interesse per l’arte minimalista e astratta, rimane ancorata alla tradizione figurativa siciliota. Nelle sue tele ama esaltare le nuances degli elementi che dominano e si lasciano dominare dall’Isola dei Ciclopi: aria, terra, acqua e fuoco. Dal connubio di tutti questi elementi nasce la serie “I colori della Sicilia” e in essa i quattro elementi si giustappongono, con ordinata eleganza, e si fondono in mille sfumature differenti, oltre il mare, al di là di ogni immaginazione. La Sicilia è la terra del mito, essa regala sogni, storie, canti e balli, e Amanda li ripropone in chiave grafica.
Con Francesco si incontra appena adolescente, l’arte li lega indissolubilmente e insieme creano la loro famiglia, elemento cardine che ispira nuove fasi artistiche. Aida, Leandro e Viola sono i protagonisti delle opere “Abbraccio” dove sinuose e lunghe pennellati di tenui colori si intrecciano per evocare intimi momenti di vita familiare: ora una donna tiene in braccio il proprio figlio, ora mamma e papà si stringono attorno al frutto del loro amore.
L’evoluzione, tuttavia, continua, adesso è il colore che fa da protagonista. Esso dà corpo e consistenza alla luce e alle innumerevoli tonalità e trova una nuova dimensione negli orizzonti immaginifici della serie “Orizzonte”; protagonista indiscussa della mostra personale "Cromatismi” organizzata presso la “GAN” nel 2009.
Oggi Amanda è un’artista matura la cui esperienza, da un lato affonda solidamente le radici nella nera pietra lavica dei viottoli netini, dall’altro, diffonde l’amore per la vita, per la Sicilia e per l’arte, come le fronde alte e rigogliose di un solido ulivo centenario.
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Paolo Marini
